La biblioteca di Tolkien
Gli studi tolkieniani italiani firmano un altro contributo di rilievo assoluto, che solo al suo annuncio ha già riscosso apprezzamenti da parte dei massimi esperti mondiali: due giorni fa è stata ufficialmente comunicata la prossima uscita del nuovo libro Tolkien’s Library: An Annotated Checklist , ultima fatica editoriale in ordine di tempo di Oronzo Cilli. Il volume ospita la prefazione di Tom Shippey, già docente di Anglosassone nelle Univeristà di Leeds e Oxford e massimo studioso al mondo di Tolkien: a pubblicarlo è la straordinaria casa editrice LunaPress della vulcanica Francesca Tristan Barbini, una giovane italiana che si è trasferita a Edinburgo e ha fondato una tra le realtà editoriali emergenti più promettenti del Regno Unito, in cooperazione con la Tolkien Society.
Le domande che hanno mosso l’interesse dell’autore sono le stesse che si pongono gli studiosi e gli appassionati più curiosi: quali libri lesse Tolkien? Quali argomenti lo interessavano maggiormente? Quali libri hanno trovato posto nella sua biblioteca e quali di essi sono citati nei suoi scritti accademici e nelle lettere? Infine, dove si trovano oggi i libri della sua biblioteca personale? Leggendo la minuziosa ricostruzione di Oronzo Cilli si avrà l’impressione di entrare nello studio di Tolkien e posare lo sguardo sui suoi stessi scaffali. La guida, che ripercorre ogni indizio, contiene informazioni su più di 2.000 titoli ed è stata in origine concepita come uno strumento di lavoro e ricerca individuale, ma grazie al lavoro svolto da autore e casa editrice sarà presto disponibile per gli studiosi e il pubblico che vorrà avvicinare il Professore anche da questo non secondario punto di vista.
La presentazione di LunaPress sul suo sito web, tra le altre cose, descrive così il volume:
È un’opera che non mira a ‘ricostruire’ una libreria fisica un tempo esistita, ma piuttosto mappa una collezione immaginaria, compresi i libri o altri stampati che Tolkien un tempo possedette (e può aver letto o meno). Oltre a ciò, si menzionano opere che non possedeva, ma che è noto abbia lette o consultate (come ad esempio la serie di libri di fiabe di Andrew Lang che consultava alla Bodleian), e opere cui ha fatto riferimento a nei suoi scritti ma che potrebbero non essere state di sua proprietà o direttamente consultate.
I primi commenti, aggiunti in calce alla presentazione sul sito, portano firme quali, oltre al citato Tom Shippey, Dimitra Fimi, Wayne Hammond e Christina Scull nonché di Giovanni Carmine Costabile, presente a sua volta tra i lettori che hanno avuto la fortuna di posare gli occhi in anteprima sul testo.
Quanto ai tempi di pubblicazione, l’editrice annuncia che comunque avverrà in tempo per il Tolkien 2019, dal momento che gli autori di testo e prefazione Cilli e Shippey sono già annunciati come presenti all’evento per una corposa sessione di firma copie: ragione di più per non lasciarsi sfuggire il grandioso evento e di unirsi alla nostra spedizione per presenziarvi assieme (al link tutte le indicazioni su come fare).
Abbiamo dunque il primo nome italiano nel novero dei relatori per l’anno prossimo: chissà che, dopo l’imminente visita all’archivio tolkieniano della Bodleian Library, tra le righe precedenti non sia già in pectore anche la menzione del secondo? Vi terremo aggiornati!