J.R.R. Tolkien, il ricordo del commiato

Oggi, cinquantun anni fa, John Ronald Reuel Tolkien terminava il suo cammino terreno. In questo giorno di meditazione e affettuosa memoria riceviamo e volentieri pubblichiamo un brano dal nostro presidente emerito Paolo Paron, che ha dedicato gran parte della sua attività a leggere con enorme trasporto le opere del Professore e si è prodigato per farvi appassionare in egual modo tantissimi italiani.


2 settembre 1973: moriva J. R. R. Tolkien, grande filologo, studioso di miti e creatore di mondi.

“Guardiamo gli alberi, e li chiamiamo “alberi”, dopo di che probabilmente non pensiamo più alla parola. Chiamiamo una stella “stella”, e non ci pensiamo più. Ma bisogna ricordare che queste parole: “albero”, “stella”, erano (nella loro forma originaria) nomi dati a questi oggetti da gente con un modo di vedere diverso dal nostro. Per noi un albero è, semplicemente, un organismo vegetale, e una stella semplicemente una palla di materia inanimata che si muove lungo una rotta matematica. Ma i primi uomini che parlarono di “alberi” e di “stelle” vedevano le cose in maniera del tutto differente. Per loro, il mondo era animato da esseri mitologici. Vedevano le stelle come sfere di argento vivo, che esplodevano in una fiammata in risposta alla musica eterna. Vedevano il cielo come una tenda ingioiellata, e la terra come il ventre dal quale tutti gli esseri viventi sono venuti al mondo. Per loro, tutta la Creazione era intessuta di miti e popolata di elfi”

John Ronald Reuel Tolkien

.”Le fiabe parlano di cose permanenti, non di lampadine elettriche, ma di fulmini”.

(Ibid.)

Ne Il Signore degli Anelli possiamo notare come Tolkien più volte ci voglia far riflettere sul fatto che la Natura sia un essere vivente; ce lo dice parlandoci di Ent, Entesse e Ucorni, di boschi e foreste talmente pieni di vita viva che paiono dotati di volontà propria. Anche i monti, come il Caradhras, fra le Montagne Nebbiose paiono vivere di vita propria e una tempesta di neve impedisce il passaggio della Compagnia, che si trova costretta a scendere nelle gallerie di Moria, dove Gandalf incontra il Balrog e qui il suo cammino affronta una terribile prova. Con pennellate sublimi ci racconta anche come la Natura riconosca la Regalità e la omaggi, come ha scritto descrivendo il prato sotto gli zoccoli del cavallo di Re Théoden, lanciato verso l’ultima battaglia, perché il Re è un guaritore e, ristabilendo l’armonia, guarisce il mondo malato. Théoden Ednew (Rinato) è il diciassettesimo Re di Rohan, il Popolo dei Cavalli: i Rohirrim.

«Egli gridò con voce tonante, più limpida di ogni altra voce mortale udita sino a quel giorno: Avanti, avanti, Cavalieri di Théoden! Gesta Crudeli vi attendono: fuoco e stragi! Saran scosse le lance, frantumati gli scudi,e rosso il giorno prima dell’alba! Cavalcate, cavalcate! Cavalcate verso Gondor!» “Ad un tratto il Re gridò qualcosa a Nevecrino e il cavallo balzò avanti. Alle sue spalle sventolava il vessillo: un cavallo bianco, in campo verde, ma egli lo distanziò. Dietro di lui galoppavano come fulmini i cavalieri della sua scorta, senza però riuscire a raggiungerlo. Éomer correva come il vento, e la bianca coda di cavallo del suo elmo sventolava per la velocità; la prima éored, ruggiva come mare tempestoso sulle rocce, ma Théoden pareva irraggiungibile: La furia guerriera dei sui Avi scorreva come fuoco nelle sue vene ed egli cavalcava Nevecrino come un antico Dio, come Oromë il Grande, nella battaglia dei Valar, quando il mondo era ancora giovane. Il suo scudo dorato, scoperto, brillava e scintillava come un’immagine del Sole e l’erba rinverdiva intorno ai piedi bianchi del suo destriero”.

(J.R.R. Tolkien, Il ritorno del Re, Libro V cap. 5)

Mondo stupendo quello di Tolkien e il Friuli, alla fine di questo mese di settembre, potrà conoscerlo in modo approfondito durante i tre giorni della XXVIII Hobbiton, che si terrà al Parco Galvani di Pordenone nei giorni 27, 28 e 29 settembre 2024. Sarà anche l’occasione per festeggiare i 30 anni della Società Tolkieniana Italiana. Saranno con noi: Mario Polia, Eleonora Matarrese, Alberto Conforti, Caterina Ciuferri, Franco Forte, Adriano Monti Buzzetti, Luigi Pruneti, Greta Bertani, Igor Baglioni, Roberta Schembri, Paolo Gulisano; i gruppi degli Shire, Corte di Lunas e Lingalad, e poi Il Salterio, accanto a rappresentanti stranieri, ospiti gentili, visitatori a sorpresa, gruppi di scherma storica, armigeri e figuranti in abiti a tema. Potrete inoltre visitare la mostra su Lo Hobbit su cui veglierà un grande drago di 5 metri e tanto altro ancora.

Il programma arriverà fra pochissimo…. preparatevi alla partenza: www.hobbitonfolk.it