Il medioevo e il fantastico
2003
Bompiani
342
«John Ronald Reuel Tolkien, il professore che amava i draghi, filologo insigne ed estroso, subcreatore della Terra di Mezzo e dei suoi miti cosmogonici, conservatore, cattolico tradizionalista, antimoderno al punto tale da preferire i fulmini ai lampioni, i cavalli alle automobili, ha insegnato ormai a diverse generazioni ad amare il Medioevo e il fantastico ed a non considerarli entrambi come qualcosa di negativo, di cui vergognarsi o addirittura di “pericoloso”. Tolkien, della Evasione del Prigioniero dal carcere della Modernità, ne ha fatto un atteggiamento positivo e costruttivo, indispensabile per uscire indenni mentre si superano tutti gli ostacoli che si frappongono alla libertà». Così dice G. de Turris nell’Introduzione ed è grazie a questo testo dunque che finalmente è venuto il momento di conoscere e apprezzare il Tolkien medievista, linguista e filologo, grazie al quale si riesce a comprendere meglio il Tolkien narratore e subcreatore di quella Terra di Mezzo, di quel “Mondo Secondario” (per usare le sue stesse parole) che lo accompagnò per mezzo secolo.
Indice
Introduzione di Gianfranco de Turris
Prefazione di Christopher Tolkien
Beowulf: mostri e critici
Tradurre Beowulf
Galvano e il Cavaliere Verde
Sulle fiabe
Inglese e gallese
Un vizio segreto
Discorso di commiato all’università di Oxford
Note
Edizione italiana a cura di Gianfranco de Turris.
Carlo Donà
The Monsters and the Critics and Other Essays (1983)
Luni Editrice (2000)